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Exercises in getting closer through distancing.

Updated: Mar 5, 2021


Exercises in getting closer through distancing on lost spring, 2020.


Performance postale.

L’evento privato non è stato registrato se non a mezzo di fotografie documentative del processo. Rimangono inoltre, in collezioni private o disperse, alcune cianotipie 13x18 cm, realizzate su carta acquarello, busta da lettere, cartoncino e foglietto spiegazioni.

Edizione unica.






gesti fatti d’aria, gesti senza seguito, su cui è costruita la nostra vita.

Carla Lonzi, diario, 21 agosto '74



Questo lavoro, piuttosto immateriale, si è concretizzato nell’azione di spedire per posta diverse cianotipie a parenti ed amici ed è stato realizzato durante la quarantena 2020. E’ un tentativo di essere fisicamente vicina, invece che virtualmente collegata, alle persone care. E’ anche un tentativo di appropriarsi, attraverso la fotografia, del passaggio dall’inverno alla primavera, che, a causa delle disposizioni per il contenimento del Covid-19 non è stato possibile vivere.

Mentre ero chiusa in casa, ho ricevuto per posta il lavoro di Alex Cassetti, una mostra consistente in diverse stampe fotografiche raffiguranti i pavimenti di New York. Non sono abituata a ricevere lettere personali, ma farne esperienza mi ha fatta sentire così vicina alla persona che me l’aveva mandata, che ho deciso di spedire anche io qualcosa alle persone di cui sentivo la mancanza.

Nello stesso momento, ho sentito la mancanza del mondo vegetale e la primavera - forse perché mi erano preclusi - così ho cominciato a studiarli sui libri prima, a dipingerli con gli acquerelli poi, e infine a documentarli con la fotografia.

Il progetto ripercorre una linea di contatto reale: le cianotipie infatti sono realizzate ponendo il soggetto della foto - i vegetali - a contatto con la carta emulsionata che viene impressionata con raggi solari UV. Cogliere i fiori, preparare e stendere l’emulsione, impressionare la carta al sole, svilupparla e asciugarla, imbustare le fotografie e inviarle sono tutte operazioni che sono state realizzate manualmente. In questo modo ho demandato alla fotografia ciò che io non ho potuto fare: salutare attraverso questo prato fiorito i miei amici e parenti.

Queste azioni hanno portato a chiedermi se e dove risiedesse il loro valore estetico. In una certa misura, gli oggetti ‘cianotipie’ trattengono in loro un grado di bello, ma non sono il punto finale di quest’opera.


Se tradizionalmente la performance porta a compimento il valore estetico nello spostare l’attenzione dal risultato al processo creativo, o nel disvelare nuovi significati connessi ad un gesto o rende esplicita la bellezza di un’azione che ha in sé armonia, ritmo, colore, o si dispiega nella partecipazione di più persone all’atto creativo, mi chiedo se - in questo caso - l’azione finalizzata alla realizzazione di un bello privato, emotivo, abbia un valore estetico riconducibile all’ambito artistico.


Il bello emotivo risiederebbe nell’intenzione di chi compie l’azione, nel dono di una parte intima di sé - in questo caso il mio desiderio non realizzato di vivere la primavera e la sua esplicitazione - attraverso le parole contenute nella lettera, di sentimenti di nostalgia e mancanza. Il bello nasce ed è tangibile nell’esperienza emotiva dell’azione gratuita di dono e nell’accoglienza dello stesso. La relazione che lega me e i recipienti del dono, non è una relazione di autore/pubblico, né una relazione di compartecipazione, ma una relazione d’amore/amicizia che è in essere già prima del compimento dell’azione. Il gesto non fa che dare una possibilità di proseguimento del dialogo tra un interlocutore e l’altro. La pubblicazione di questo movimento di dono gratuito e ricezione dello stesso, contiene l’intenzionalità politica di esplicitare quei gesti che rendono più bella la nostra vita.







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